L’intelligenza artificiale potrebbe battere l’uomo in carne ed ossa sulla diagnosi di disturbo da stress post traumatico. Ad affermarlo è uno studio condotto su militari dall’UniversitĂ di Southern California e pubblicato su Frontiers in Robotics and AI.
La premessa
Studi precedenti, scrivono gli autori, hanno dimostrato che le persone sono piĂą disposte a rivelare segreti personali in questionari anonimi, perchĂ© si sentono meno ‘esposte’ rispetto ad un colloquio con un medico. Tuttavia un intervistatore in carne ed ossa può costruire con l’intervistato, una connessione sociale che comunque aiuta i soggetti ad aprirsi.
Lo studio
Per conciliare entrambi gli aspetti i ricercatori hanno reclutato 29 soldati che avevano passato un anno in Afghanistan, sottoponendoli prima al questionario ufficiale scritto, poi ad uno su computer e infine ad un colloquio con un intervistatore virtuale, comandato da un’intelligenza artificiale, in grado di riprodurre diverse tecniche per costruire un rapporto con l’intervistato, compresi i gesti e i cambiamenti di postura che adotterebbe un ‘umano’.
“Sorprendentemente – scrivono gli autori – i soldati hanno confidato molti piĂą sintomi di disturbo da stress all’intervistatore virtuale”. Il risultato è stato poi ripetuto su un gruppo piĂą ampio di soldati, ed è stato confermato che i soggetti rivelano piĂą sintomi all’intelligenza artificiale.